Arrivano i primi freddi qui nella Capitale e io inizio a tirare fuori ricette da provare e variare con delizie di stagione.
Io ADORO l’anatra e la mangio spessissimo. Molto più di quanto si dovrebbe, soprattutto sotto forma di foie gras (vi prego di non inorridire ma, davvero, è più forte di me, tipo una droga!).
Da qualche tempo a questa parte, il petto d’anatra è diventato gettonatissimo: lo si trova ormai in molti ristoranti come variante al solito manzo e in tutti i programmi di cucina, preparato in modo sfiziosissimo. Per questo, l’altra sera, presa da un attacco di nostalgia per Masterchef (scegliete voi di quale paese, tanto a me piacciono tutti indistintamente, tranne forse un pò meno Masterchef Canada) e in attesa della nuova edizione, ho deciso che sarebbe stato necessario, per ristabilire il mio buon umore, cucinare un bel petto d’anatra.
Recuperati due petti dal macellaio di fiducia dovevo solo decidere come cucinarli.
Reduce da una masterclass, regalatami da Achi, con il bellissimo e bravissimo Angelo Troiani de Il Convivio Troiani, nelle aule della sua scuola di cucina “Le Coquis” a Roma, avevo in mente di cucinarli come mi aveva insegnato lui, ovvero nel modo più godurioso esistente sulla terra: fritti.
Ma mica una frittura così, semplice semplice. Eh no! Angelo ha creato una meraviglia: fritto da un lato nel burro e dall’altro nell’olio, con una panatura speciale. Ma, vi svelerò la ricetta, con tanto di foto, quando la farò, per adesso vi toccherà aspettare e gustarvi questa diversa versione, forse (e dico forse) un pò più leggera!
Difficoltà: Media Tempo di preparazione: 10 min. Tempo di cottura: 6 min. Tempo di riposo: 5 min.
Ingredienti per due persone:
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Due petti d’anatra;
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un vasetto da 100 gr circa di confettura di zucca rossa e zenzero (potete usare anche la marmellata di cipolle, di frutti rossi o di mirtilli o di arance amare: tutti sapori che si sposano benissimo con l’anatra);
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sale, pepe, olio evo q.b.;
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15 bacche di ginepro